Lavorare Nel Regno Unito Diventa Più Difficile Per I Giovani Italiani: Ecco Cosa Cambia

L’innalzamento del salario minimo per ottenere il visto lavorativo nel Regno Unito complica le cose per i giovani italiani che aspirano a trasferirsi Oltremanica. La nuova legge, voluta dal governo conservatore di Rishi Sunak, rende quasi impossibile per loro trovare un’occupazione in settori come la ristorazione o la sanità.

La stretta riguarda i “lavoratori qualificati” e prevede un aumento da 18.600 a 26.200 sterline annue (destinate a salire a 38.700 sterline entro l’inizio del 2025) della soglia minima del contratto di lavoro. Una misura che si aggiunge a quelle già introdotte nel 2020, dopo la Brexit, che hanno di fatto messo fine alla libera circolazione fra l’Europa continentale e il Regno Unito.

Previste solo alcune eccezioni per settori come l’assistenza sanitaria e la ristorazione, dove la carenza di manodopera è più grave. Tuttavia, anche in questi casi, i requisiti saranno più stringenti.

La nuova legge si accompagna ad altre limitazioni:

Restrizioni sui riavvicinamenti di familiari e partner di lavoratori stranieri.
Aumento del tributo aggiuntivo per la copertura sanitaria imposto agli immigrati da 624 a 1035 sterline all’anno.

Secondo i dati del console generale a Londra, Domenico Bellantone, in Gran Bretagna vivono circa 700mila italiani, di cui 350mila registrati come residenti all’estero. L’età media è di 37 anni e il 30% (circa 200mila) ha meno di 30 anni.

Con la nuova stretta, l’accesso al mercato del lavoro britannico sarà più difficile per i giovani italiani. In futuro, solo i lavoratori altamente qualificati in settori specifici avranno buone probabilità di ottenere un visto.

Cosa significa questo per i giovani italiani che sognano di trasferirsi a Londra o in altre città del Regno Unito? Le opportunità si riducono drasticamente. Dovranno puntare su qualifiche elevate e competenze specifiche per potersi permettere di vivere e lavorare Oltremanica.